Un dialogo tra visione aziendale e competenza tecnica: l’intervista a Silvia Nello, esperta di criptovalute e CEO di International Crypto Academy che ha guidato Elettro D nel percorso di attivazione dei pagamenti in Bitcoin.
Per il nuovo appuntamento con Incontri Sostenibili – il format Elettro D dedicato a energia, tecnologia e visioni future – abbiamo incontrato Silvia Nello, esperta di criptovalute e CEO di International Crypto Academy chiamata da Elettro D per guidare il percorso di attivazione dei pagamenti in Bitcoin. Con lei abbiamo parlato non solo di tecnologia, ma anche di cultura, consapevolezza e trasformazione aziendale.

Silvia, Elettro D ha recentemente introdotto la possibilità di pagamento in criptovalute. Ci racconti com’è nata questa scelta e che significato ha per voi in termini di innovazione e sostenibilità?
«Questa decisione nasce dalla volontà di anticipare i tempi e offrire un’alternativa concreta ai metodi di pagamento tradizionali. Con Bitcoin, non parliamo solo di tecnologia: parliamo di accessibilità, di trasparenza, di un sistema decentralizzato che restituisce potere all’utente.
Dal punto di vista di Elettro D, questa è sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e culturale: significa lasciare libertà di scelta e uscire dalle logiche imposte dai grandi circuiti finanziari. Una scelta che guarda avanti, senza perdere contatto con le persone.»
Spesso si parla delle criptovalute solo in termini tecnici o speculativi. In che modo, secondo te, possono invece essere uno strumento per una transizione culturale e valoriale?
«È proprio questo l’aspetto che più mi sta a cuore. Le criptovalute non sono nate per speculare, ma per proporre un nuovo modo di intendere il valore. Ci spingono a chiederci: cos’è il denaro? Chi lo controlla?
In un mondo sempre più digitalizzato, la blockchain e Bitcoin ci permettono di recuperare autonomia e fiducia, in un contesto che rispetta privacy e libertà individuale. È un cambiamento profondo, che tocca non solo la tecnica ma la nostra visione del mondo.»
Avete anche realizzato una formazione interna per il team di Elettro D. Che tipo di reazioni ci sono state?
«All’inizio, ovviamente, c’erano dubbi e curiosità. È normale, soprattutto quando si parla di una tecnologia così nuova.
Ma abbiamo scelto di spiegare tutto con parole semplici, partendo da esempi concreti: cos’è la blockchain, come si protegge un wallet, come si evitano le truffe.
Quello che mi ha colpita è stato il coinvolgimento crescente: persone che non avevano mai sentito parlare di cripto hanno iniziato a porre domande, a informarsi. È lì che capisci che stai creando cultura, non solo adottando una tecnologia.»
In che modo questo progetto si inserisce nella visione più ampia di Elettro D?
«Elettro D ha una visione molto chiara: innovare sì, ma in modo coerente, consapevole e duraturo.
L’apertura alle criptovalute non è una moda, è una scelta strategica che rafforza valori come la trasparenza, l’etica, la relazione diretta con il cliente.
Non si tratta solo di accettare Bitcoin, ma di cambiare prospettiva sul valore: su come lo scambiamo, lo proteggiamo, lo viviamo.»
Guardando avanti: quali opportunità intravedi per le aziende che scelgono di aprirsi alle criptovalute?
«Le opportunità sono tante, soprattutto per chi ha il coraggio di sperimentare.
Sul piano tecnico, parliamo di pagamenti più rapidi, meno costosi e indipendenti dai circuiti bancari tradizionali. Ma c’è di più: chi paga in Bitcoin spesso lo fa perché crede in valori come libertà, autonomia, fiducia. Per aziende come Elettro D, significa aprirsi a un nuovo tipo di cliente: evoluto, consapevole, attento non solo al prezzo ma al significato delle proprie scelte.
È un modo per costruire un’economia diversa, più etica e sostenibile.»
L’intervento di Silvia Nello ha guidato Elettro D non solo verso l’adozione di una nuova tecnologia, ma verso una riflessione più ampia su innovazione e libertà.
Dietro questa scelta c’è molto più di una semplice apertura tecnologica. C’è un’idea di futuro.